
Gesù e la Samaritana, al pozzo di Giacobbe.
Vicino ad una città della Samaria chiamata Sicar, una donna va al pozzo per attingere acqua, un gesto che faceva parte delle quotidiane necessità.
Quel giorno la donna di Samaria trovò Gesù seduto vicino al pozzo, come se stesse lì ad attenderla …ma ora passiamo la parola al testo del santo Vangelo: “Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». (Gv 4, 7-14)
Quest’anno le condizioni sanitarie non permetteranno a noi sacerdoti di passare di casa in casa per la preghiera di benedizione, per non correre il rischio di diffondere pericolosi contagi.
Verremo aspersi con l’acqua benedetta in Chiesa, nelle celebrazioni pasquali, e ne potremo portare a casa per aspergere le nostre abitazioni; l’acqua è segno della nostra fragilità, della nostra dipendenza, infatti senza un po’ di acqua, come senza un po’ di pane o di luce non possiamo vivere, ma questo pensiero non ci deprime, anzi ci fa ricordare che tutto quello che siamo ed abbiamo e un dono dell’Amore, con la A maiuscola, cioè Dio. Il segno dell’acqua evoca la sete che c’è nel nostro cuore, sete di verità, sete di amore, di vita, di eternità … quella sete che Gesù si propone di saziare: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva».

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