IL NUOVO MESSALE INIZIERA’ IN DIOCESI DOMENICA 29 NOVEMBRE (Prima domenica di Avvento)

IL NUOVO MESSALE

COSA CAMBIA? E A COSA CI IMPEGNA?

CARI AMICI,

· IL NUOVO  LIBRO LITURGICO PUÒ  ESSERE UTILIZZATO dalla PRIMA DOMENICA D’AVVENTO, IL 29 NOVEMBRE 2020   La maggior parte delle variazioni riguarda le formule proprie del Sacerdote.

+ GIÀ NEI RITI DI INTRODUZIONE dovremmo abituarci a un verbo al plurale: «SIANO». «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo SIANO con tutti voi». 

+ L’ATTO PENITENZIALE : Ecco che diremo: «Confesso a Dio onnipotente e a voi, FRATELLI E SORELLE…».  Poi: «E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, FRATELLI E SORELLE…».    Inoltre il nuovo Messale privilegerà le invocazioni in greco «KÝRIE, ELÉISON» e «CHRISTE, ELEISON   sull’italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà».

+ SI ARRIVA AL GLORIA che avrà la nuova formulazione «PACE IN TERRA AGLI UOMINI, AMATI DAL SIGNORE» Una revisione che sostituisce gli «uomini di buona volontà» e che vuole essere più fedele all’originale greco del Vangelo.

+  «PREGATE, FRATELLI E SORELLE, perché questa nostra famiglia, radunata dallo Spirito Santo nel nome di Cristo, possa offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente».

+ LA PREGHIERA EUCARISTICA II …Dopo il Santo, il sacerdote dirà allargando le braccia: «Veramente santo sei tu, o Padre, fonte di ogni santità». E proseguirà: «Ti preghiamo: santifica questi doni con LA RUGIADA DEL TUO SPIRITO».

+ I RITI DI COMUNIONE SI APRONO CON IL PADRE NOSTRO. Nella preghiera insegnata da Cristo è previsto l’inserimento di un «anche» COME ANCHE NOI LI RIMETTIAMO»).  Non ci sarà più  «E non ci indurre in tentazione», ma «NON ABBANDONARCI ALLA TENTAZIONE».

+ IL RITO DELLA PACE:  «SCAMBIATEVI IL DONO DELLA PACE» 

+ AGNELLO DI DIO:   « BEATI GLI INVITATI ALLA CENA DELL’AGNELLO ».

+ LA CONCLUSIONE    Più sobrio il congedo:  «ANDATE E ANNUNCIATE  IL VANGELO DEL SIGNORE ».

+ IL NUOVO MESSALE……deve diventare un’opportunità   per riscoprire la bellezza della liturgia,  i suoi gesti, i suoi linguaggi ed è   necessario che si trasformi in  «OCCASIONE DI FORMAZIONE DEL POPOLO A UNA PIENA E ATTIVA PARTECIPAZIONE».

Don Giuseppe, parroco

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